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MTHFR – Mutazioni
Il gene della metilene tetraidrofolato reduttasi (MTHFR) codifica per l’enzima MTHFR. Questo test identifica due delle più comuni mutazioni del gene.
Le mutazioni o le varianti genetiche di MTHFR possono causare la presenza di gravi disordini genetici come omocistinuria, anencefalia, spina bifida e altri. L’enzima MTHFR è impicato in alcune fasi cruciali del metabolismo di alcune forme di vitamina B, i folati. Inoltre è parte del processo che converte l’omocisteina in metionina, una molecola fondamentale per la costruzione delle proteine.
L’aumento della concentrazione ematica di omocisteina (iperomocisteinemia) è la conseguenza di un’alterazione nel suo metabolismo. Una delle cause può essere la presenza di mutazioni del gene MTHFR con conseguente omocistinuria. Sebbene siano state trovate almeno 7 mutazioni uniche del gene MTHFR nelle persone affette da omocistinuria, esistono due varianti relativamente comuni della sequenza genetica, note come polimorfismi a singolo nucelotide (SNP). Le due varianti genetche sono chiamate C677T e A1298C e possono essere ereditate da sole o entrambe. I polimorfismi o le mutazioni comportano alterazioni del DNA associate alla diminuzione dell’attività di MTHFR e all’aumento dei livelli di omocisteina nel sangue, con conseguente possibile aumento del rischio di comparsa precoce di malattie cardiovascolari (CVD), trombosi e ictus.
In Europa la frequenza della popolazione omozigote per il polimorfismo C677T è pari a circa il 5-10%. La presenza di questa variante determina la riduizone dell’attività dell’enzima MTHFR e della sua capacità di metabolizzare i folati e l’omocisteina. In persone omozigoti per C677T o con una copia del gene con la variante C677T e una con la variante A1298C (eterozigosi composta), la capacità dell’enzima MTHFR di convertire l’omocisteina in metionina è ridotta, con il conseguente accumulo di omocisteina nel sangue.
L’aumento di omocisteina può essere lieve o moderato ma può variare molto da persona a persona sulla base dell’attività residua di MTHFR. Tuttavia, può essere limitato dall’assunzione di quantità adeguate di folati.
Alcuni studi suggeriscono che l’aumento della concentrazione ematica di omocisteina può contribuire all’aumento del rischio cardiovascolare tramite il danneggiamento dei vasi, la promozione della formazione di placche aterosclerotiche e la promozione della coagulazione inappropriata. Tuttavia tra queste patologie e i livelli di omocisteina non è stata dimostrata una correlazione diretta.